Red Dot - Art Basel Miami

Migrazione

Rotta del Mediterraneo

Lampedusa.

2020.

Eravamo tutti (siamo ancora) passeggeri di un tempo in cui abbiamo perso parte dei volti, un tempo in cui solo gli occhi rivelavano cosa c’era dentro.

In questo stesso tempo, passeggeri senza volto hanno attraversato l’oceano per una nuova vita, alcuni (come me) nella serenità privilegiata del movimento cosciente, altri (come molti) nella realtà turbolenta di chi si muove perché ha paura, perché ha fame, perché non ha niente.

LAMPEDUSA – Nessuno si assoggetta alla possibilità della morte, a meno che non abbia già prima affrontato la sua certezza.

(arte digitale, pittura acrilica, ricamo e collage su fotografia di mare, 50x70cm, Italia 2021)

Quelli che non sono arrivati

erano così tanti, continuano ad esserlo… cosa ci manca per vederlo? Perché una grande strage non impedisce che altre uguali succedano dopo? Perché non impariamo?

Quelli che sono arrivati

sbarcano con occhi contraddittori – disperazione ed euforia, tristezza e gioia, vergogna e orgoglio coesistono, e forse è l’insieme di tutto che forma, infine, la speranza.

Salvataggio 

penso nell’arte del salvataggio, di quelli profondi, di quelli che salvano non solo il fisico, ma anche quell’insieme di cose intangibili che, insieme ai corpi, costituiscono quello che veramente significa VITA (dedico questo lavoro a Vito Fiorino e Costantino Baratta, I giusti di Lampedusa – nella parte superiore dell’opera si possono vedere i frammenti dei rapporti del giorno 03 ottobre 2013, la “Strage di Lampedusa”. Versione integrale del testo citato: http://www.vita.it/it/story/2018/03/14/i-giusti-di-lampedusa/200/ )

White Cities –  Sono venuta, come loro, ma io posso camuffarmi nel paesaggio bianco

(Pittura acrilica e foglia d’oro su fotografia di città, Italia 2021)

Il figlio, il padre e il nonno

che neanche l’ombra fanno, tale è la sensazione di non appartenenza… ma questo sentimento è loro, o è nostro?

Orfano

che oltre la coperta termica dorata  che ha ricevuto all’arrivo, ha solo quello che porta in mano. Non sappiamo cos’è… forse un po ‘di terra, della SUA terra, forse un ricordo di qualcuno che sarebbe dovuto arrivare.

Magari è solo il suo giocattolo preferito.

Sari

Il suoi colori saranno sempre un promemoria del fatto che “questo posto non ti appartiene”, però invece di spegnersi si evidenzia, proiettando la sua ombra sui luoghi sacri e mostrando i numeri dei suoi simili (le migrazioni dal 2014 – nel simbolismo della mia prima “traversata” verso l’arte – fino al 2020, quando ho effettivamente attraversato l’oceano per vivere in Italia).

Io ti accolgo?

Vecchi espositori di gioielli a forma di mano (detentori di ricchezza) avvolti in vecchio filo spinato (delimitatore di proprietà) che esibiscono vecchi pregiudizi in un gesto di ricevimento 

(Installazione in PVC, legno e filo spinato, 20x15x27cm, Itália, 2021)

Contro la politica interna che diceva “no” ai rifugiati che arrivavano in italia, sorse il movimento #ioaccolgo, promuovendo e rafforzando i sentimenti di solidarietà ed empatia. E oltre gli hashtag? La società di ogni giorno, quella della fila dal panettiere, del buongiorno per strada, dei bambini al cancello della scuola… ti ha accolto, immigrato?

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Simone Michielin

Short bio

Simone Michielin, artista brasiliana che vive in Italia,  è una pittrice, illustratrice, ricercatrice e studente delle varie tecniche e forme di esplorazione artistica. Laureata in giurisprudenza, e avvocato per 15 anni, la sua base di artista visiva si forma attraverso corsi liberi, gruppi di studio, sperimentazioni e orientamenti artistici e partecipazione ad associazioni di categoria, al fine di essere coinvolta in diversi settori della produzione e dei processi creativi. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive, in Brasile e in Italia, oltre a mostre di architettura e grandi eventi di arte pubblica, muovendosi naturalmente nell’universo della cultura pop, con un brand suo di toy art (FaberWHO?®).

Il suo lavoro è già stato sulla copertina di una importante rivista brasiliana di decorazione,  ed è stato esposto in due importanti gallerie a Firenze. 

Uno dei suoi lavori di grandi dimensioni, creato apposta per le Olimpiadi di Rio 2016, è permanentemente esposto nel Museo Olimpico di Mosca.

È stata vicepresidente di una importante associazione artistica in Brasile, dove ha avuto l’onorevole compito di elevare il nome dell’istituzione.

Lavora di solito mescolando disegno, serigrafia digitale, fotografia, pittura manuale, pittura e illustrazione digitale, ricamo, collage digitale, toyart, e anche sulle diverse piattaforme (tela, plexiglass, parete, tessuto, sculture in fibra di vetro e altri).

Oggi, l’artista vive e lavora in Italia, partecipa ad una piattaforma internazionale di arte e di recente è stata selezionata per un’importante fiera internazionale d’arte negli Stati Uniti.