Ho fatto un sogno… eravamo tutti passeggeri di un tempo pazzesco, in cui avevamo perso parte del nostro volto (sono rimasti solo gli occhi per mostrare gioia, tristezza, paura, sorpresa), perché c’era stata una pandemia mondiale che ha fermato il pianeta e cancellato i volti delle persone, cancellato anche molte persone intere.
Le persone erano isolate nelle loro case ad affrontare i loro fantasmi… che per coloro che avevano più fortuna, era solo la noia, per i meno fortunati, era la fame.
Le persone isolate tendono a creare cose, per il bene e per il male…
Possono creare intere orchestre dal balcone degli edifici, con persone che non hanno mai visto prima.
E possono creare paranoia.
Le prime sono accadute di più all’inizio, e sono arrivate accompagnate da manifesti con frasi positive e disegni colorati.
I secondi cominciarono ad accadere poco dopo che la gente scoprì che fare il pane non avrebbe impedito il crollo emotivo.
C’è stata la paranoia della produttività.
C’è stata la paranoia della solitudine.
C’è stata la paranoia di sollevare il tappeto (e vedere tutto ciò che aveva nascosto laggiù).
C’erano un sacco di paranoia in tutto il sogno…
C’erano feste per bambini senza ospiti, c’erano incontri di famiglia in videochiamata, c’erano persone che si abbracciavano tra barriere di plastica.
E quanto sono fantasiosa (i miei sogni sono sempre successi del surrealismo), oltre alla pandemia c’erano crisi umanitarie, crisi politiche, crisi etiche… è stata una crisi suruba!
Tutti insieme e mescolati tra loro.
Ed eravamo lì, cercando di mantenere la sanità mentale… sempre più scarsa.
E non è il fine…
ArtPool NFT Collection
Crazy Dream 01
Crazy Dream 02
In questo strano sogno, le vie delle città diventarono completamente vuote…e il peggio della città vuota è il silenzio assordante.
Senza l’uomo per disturbare, la natura si è diffusa nei luoghi prima impossibili, mentre l’uomo perdeva la sua libertà.
Restare a casa perché si VUOLE è bello, restare a casa perché si DEVE è un problema.
Ciò che ha aiutato molto è stata l’industria della moda dicendo che aveva approvato il nuovo outfit, che ora era bello trascorrere la giornata in pigiama o tuta …oplà, che sollievo, cos’è una pandemia in paragone con la tragedia di essere considerato “cringe”?
Ma aiuta davvero, reale, otteniamo dall’arte…questa si! I più fortunati avevano piattaforme digitali per ascoltare milioni di canzoni e podcast, nuovi libri da leggere, una varietà di film disponibili in streaming, visite virtuali ai musei di tutto il mondo… l’arte ha salvato molte persone dalla pazzia.
E stranamente – allo stesso tempo questa stessa arte – ha subito attacchi storici e sconfitte nel mio paese. Alla fine, chi ha bisogno di cultura??
(Contiene ironia).
A proposito, nel mio sogno il mio paese ha sofferto così tanto… guardavo da lontano quello che stava succedendo lì, e quanta tristezza ho sentito, quanta voglia di svegliarsi di quel bruto sogno.
Ma il sogno continuò, e altri paesi apparvero con altre disgrazie, con persone in fuga, su barche e aerei.
Dovrei chiamarlo un incubo, non un sogno.
Non lo faccio solo perché, in quel frullatore umano, sono successe cose così belle, che hanno contrastato tutta quella tragedia.
Perché c’era trascuratezza, ma c’era anche un’ondata di solidarietà ed empatia.
Perché c’era solitudine, ma tante volte anche le migliori compagnie.
Perché c’erano porte chiuse, ma c’erano anche altri frontiere che si aprivano.
Perché c’era paura, ma c’era anche la fede.
Mai, niente, è lineare.
Mi sono svegliata la mattina, ma ho paura di tornare a dormire e il sogno continuare…
Short bio
Simone Michielin, is a brazilian artist, living in Italy. Painter, illustrator, researcher and student of various techniques and forms of artistic exploration.
First graduated in law, her base as a visual artist is formed through free courses, study groups, experimentation and artistic orientations and participation in professional associations, in order to be involved in different areas of production and creative processes. She has participated in several solo and group exhibitions, in Brazil and Italy. She has also worked with large scale public art.
Her work has already been on the cover of an important Brazilian decoration magazine, and exhibited in two important galleries in Florence, Italy, and one of her large-scale works, created especially for the 2016 Olympics, is on permanent display at the Olympic Museum in Moscow. She was the vice-president of an important artistic association in Brazil, where she promoted several exhibitions to raise the name of the institution.
Simone usually works mixing drawing, digital screen printing, photography, hand painting, digital painting and illustration, embroidery, digital collage, toyart, and also on different platforms (canvas, plexiglass, wall, fabric, fiberglass sculptures and others).
Today, Simone lives and works in Italy, and has already participated in an international art platform, besides being selected to participate in an important international fair in the United States.